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ITALY4INNOVATION – Harnessing Technologies and Fostering Growth

Il settimo appuntamento di Italy4Innovation dal titolo “Harnessing Technologies and Fostering Growth. Boosting early-stage companies”, ospitato dall’Ambasciata d’Italia a Londra lo scorso 6 giugno, ha affrontato il tema cruciale delle piattaforme per la nascita e la crescita delle micro imprese, provando ad analizzare e comparare i diversi modelli di incubatori e/o acceleratori d’impresa esistenti e come questi si connettono e interagiscono con sistema universitario, mondo della ricerca, aziende, schemi pubblici di sostegno, accesso al credito e investimenti.

Ospiti il Presidente del Fondo italiano Futura Invest, Gian Luigi Costanzo, e come panelisti, moderati dal giornalista della rivista Wired Gian Maria Volipicelli, Roberto Magnifico di LVenture Group (Fondo che gestisce l’incubatore Luiss EnLabs di Roma) e Peter Bloomfield del Digital Catapult di Londra.

Nel suo intervento di apertura, l’Ambasciatore d’Italia a Londra Raffaele Trombetta ho ricordato il ruolo fondamentale che le start-up e le PMI innovative rivestono quale vitale motore di crescita dell’economia e gli strumenti e le politiche (procedure, incentivi, sgravi, ecc.) che l’Italia ha da qualche anno messo a disposizione per facilitare la nascita di start-up e PMI innovative, che lo stesso OCSE ha riconosciuto come tra le migliori su scala non solo europea.

Sono stati messi a confronto il modello Cariplo Factory-LVenture (filiera integrata del processo di formazione e crescita della micro imprese innovative applicato presso l’incubatore di imprese Luiss EnLab di Roma) e quello britannico del Digital Catapult.

Il dibattito ha messo in luce alcune criticità che caratterizzano lo scenario start-up, in Italia e nel resto d’Europa, ma le notevoli opportunità che l’Europa e la stessa Italia possono offrire. Nel caso italiano, in particolare, i bassi costi rispetto ad altri paesi concorrenti e l’ampia disponibilità di talenti che il sistema universitario è in grado di sfornare. Sempre con riferimento all’Italia, va messa in evidenza la direzione di marcia assolutamente positiva che il sistema paese sembra oramai aver risolutamente imboccato in campo innovazione, con trend di assoluta (in alcuni casi esponenziale) crescita in tutti i parametri significativi.

A titolo di esempio, il numero di PMI innovative ad aprile scorso aveva raggiunto quota 10 mila e l’annuale survey del Financial Times sulle mille società europee a maggiore crescita ha individuato in Milano la terza realtà più dinamica dopo Londra e Parigi (Roma ha addirittura scalato molte posizioni fino al sesto posto). Quanto al capitale venture, gli investimenti sono raddoppiati nel solo arco di un anno.

Con l’occasione sono state ricordate le varie misure governative messe in campo in Italia per sostenere il mondo delle early-stage: strumenti diversificati, quali varie forme di detrazioni e contributi o l’innalzamento delle aliquote agevolate per acquisto di start up innovative o per gli investimenti in tali forme societarie da parte di persone fisiche e/o giuridiche. A questi vanno aggiunti il già celebrato Patent Box del pacchetto Industria 4.0 e, da ultimo, il Fondo italiano innovazione, che mira a creare, con una iniziale dotazione di risorse pubbliche, un fondo di fondi venture. È significativo ricordare al riguardo che il rapporto di Price Waterhouse Cooper “Digital Tax Index 218: Locational Tax Attractiveness for Digital Business Models” ha indicato l’Italia come destinazione più competitiva in una graduatoria che comprende ben 33 paesi.

 

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