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WEBINAR – Brexit e i diritti dei cittadini UE in UK

Mercoledì 24 giugno l’Ambasciata d’Italia in collaborazione con il Consolato generale a Londra, ha ospitato un Webinar per trattare ed approfondire i temi riguardanti la Brexit ed i diritti dei cittadini europei e la registrazione all’EU Settlement Scheme nonché’ le future scadenze, anche alla luce dell’emergenza Covid-19 in corso.

Registrarsi all’EUSS – ha ricordato in apertura l’Ambasciatore Trombetta – è non solo un adempimento necessario a poter regolarizzare la propria permanenza nel Paese oltre dicembre prossimo, ma anche uno strumento per tutti i connazionali nel Regno Unito per riaffermare di essere cittadini europei e come tali beneficiari dell’Accordo di recesso, con tutti i diritti ad esso collegati (accesso welfare ed ai benefits, assistenza sanitaria, accesso agli studi etc.).

Con 363,600 cittadini italiani registratisi all’EU Settlement Scheme a tutto il maggio 2020, la comunità italiana risulta essere la terza fra i Paesi UE per numero di registrazioni. Sono stati ricordati il limite ultimo per poter avere i requisiti per l’iscrizione all’EUSS rimane il 31.12.2020, con la scadenza finale, per chi già residente nel Paese alla suddetta data, fissata al 30.06.2021.

Il Consolato Generale a Londra, come quello ad Edimburgo, ha curato, assieme alla rete degli Uffici onorari ed in collaborazione con le rappresentanze elette della Comunità italiana, un’ampia diffusione di tutta l’informazione disponibile sull’EU SSS. Ha attivato uno sportello Brexit di assistenza e supporto a tutti i connazionali, in particolare per quanti necessitino di assistenza personale, per inviare la domanda per l’ottenimento del Settled o Pre-Settled Status. Il Console Generale Villani ha ricordato l’obbligatorietà per la legge italiana della iscrizione all’AIRE per i residenti nel Paese, pur NON essendo essa – ha sottolineato- un requisito per il “Settled status” che dipende unicamente dalla legislazione britannica. Il Consolato non ha “chiuso” durante la crisi della pandemia, pur avendo dovuto sospendere la ricezione del pubblico. Le attività – specie quelle connesse al rilascio dei documenti di identità – si stanno velocemente riprogrammando.

La registrazione all’EUSS è per tutti i connazionali un diritto, un dovere e un’opportunità per tutelare i propri diritti quando, a fine 2020, terminerà definitivamente il regime di libera circolazione UE e quindi la libertà di spostarsi e di soggiornare in UK alle stesse condizioni di prima. L’obbligo di registrazione si estende anche per chi già in possesso della Permanent Residence. Le domande si possono inviare all’Home Office anche dall’estero, facendo, nel caso, riferimento a periodi di residenza pregressi.

Nel ricordare le differenze fra Settled (almeno 5 anni di residenza continuativa) e Pre-settled status (meno di cinque anni) è stata evidenziata l’importanza di “non accontentarsi” del Pre-settled se sia ha diritto a vedersi riconosciuti 5 (o più) anni di residenza continuativa, in quanto il Settled status conferisce maggiori diritti (assenza da UK fin a 5 anni, accesso facilitato a benefits e all’Universal Credit). Una permanenza anche breve, tuttavia, purché continuativa, consente ancora – e lo consentirà’ fino al 31 dicembre p.v.- di accedere al Sistema di registrazione britannico per richiedere il Pre-settled.

La conversione fra i due “status” (da Pre-settled a Settled) non essendo automatica è comunque richiesto al cittadino europeo di inviare una nuova domanda al maturare del diritto.

Ugualmente, è sempre responsabilità del cittadino comunicare tempestivamente ogni cambiamento e/o aggiornamento legato al proprio “status”: come indirizzo, email, numero di telefono e soprattutto un nuovo passaporto. Al riguardo è stato ricordato, specie per quanti debbano richiedere o aggiornare il proprio Settled status nella presente congiuntura, che la legge italiana (il DL c.d. Cura Italia del 17 marzo 2020, all’art. 104) ha stabilito che tutti i documenti scaduti o in scadenza (a cominciare da passaporti, patenti di guida, carte di identità ecc.) sono da considerare automaticamente rinnovati fino al 30 agosto 2020. Va notato in ogni caso che la proroga di legge NON è valida per l’utilizzo di documenti scaduti per spostamenti all’estero. Le Autorità britanniche sono state debitamente informate di tale variazione.

Per quanto riguarda le assenze dal Paese – ed in particolare quelle causate dalla pandemia – per ottenere il SS è stato ricordato come resti necessario aver risieduto in UK per 5 anni, senza essersi assentato dal Regno Unito per più di 6 mesi ogni 12 (non anno solare, ma 12 mesi continuativi). E’ bene informarsi accuratamente sui propri diritti in caso di assenze forzate ed è stato suggerito comunque di conservare tutta la documentazione che attesti assenze, partenze, quarantene, blocco dei voli da e per il Regno Unito etc.

Per quanto riguarda le scadenze finali per i già residenti (il 30 giugno 2021) l’Home Office ha più volte ribadito che casi di persone non registratesi per tempo per cause indipendenti da loro volontà o negligenza e casi di forza maggiore, verranno valutati in modo “costruttivo”, soprattutto in relazione alle categorie di cittadini più vulnerabili. Oltre le rassicurazioni verbali non vi sono però, al momento, garanzie certe che ciò avverrà.

sezione Brexit sul sito dell’Ambasciata

 

 

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