Ieri sera, presso l’Ambasciata d’Italia a Londra, si è tenuto un evento eccezionale dedicato al tema “Dal Piatto al Pianeta: Combattere lo spreco alimentare”. L’Ambasciatore, S.E. Inigo Lambertini, ha aperto un brillante dibattito con un panel di illustri esperti provenienti dal Regno Unito, dall’Italia e dalla comunità globale, riuniti per discutere una delle sfide più urgenti del nostro tempo: la riduzione dello spreco alimentare e il reindirizzamento degli eccedenze alimentari verso chi ne ha più bisogno.
Nel suo intervento introduttivo, l’Ambasciatore ha dichiarato che ogni anno un terzo di tutto il cibo prodotto nel mondo viene perso o sprecato, e questo non rappresenta solo uno spreco sconcertante di risorse, ma genera anche inquinamento, essendo responsabile di fino al 10% delle emissioni di gas serra – quasi cinque volte di più rispetto all’aviazione. Lo spreco alimentare avviene lungo tutto il sistema alimentare, dalle aziende agricole e fabbriche ai sistemi di distribuzione, punti vendita, servizi di ristorazione e, naturalmente, nelle nostre case.
Nel solo Regno Unito, oltre 10 milioni di tonnellate di cibo vengono sprecate ogni anno, mentre più di 11 milioni di persone – inclusi 4 milioni di bambini – affrontano fame e insicurezza alimentare, ha affermato Estelle Herszenhorn di WRAP. Dal campo alla tavola, lo spreco alimentare è diffuso in tutto il sistema alimentare, compresi agricoltura, industria, commercio e famiglie.
Anche l’Italia, che sta affrontando questa crisi, si colloca come il paese europeo con il maggior spreco alimentare, con una stima di 14 milioni di tonnellate di cibo sprecato annualmente. Tuttavia, l’Italia ha compiuto progressi significativi nell’affrontare il problema, in particolare attraverso l’introduzione di legislazioni e iniziative che incentivano il recupero e la redistribuzione delle eccedenze alimentari, ha dichiarato Matteo Vittuari dell’Università di Bologna.
“Lo spreco alimentare non è solo una questione ambientale; è una questione morale”, ha detto Luca Ruini di Barilla. “La sfida dello spreco alimentare è globale, ma rappresenta anche un’opportunità senza precedenti per ridurre le emissioni, alleviare la fame e migliorare la gestione delle risorse. Insieme, possiamo sviluppare soluzioni che beneficiano sia le persone sia il pianeta.”
“Di fronte a questa problematica globale, è essenziale adottare un approccio sistemico, che connetta produttori, consumatori e decisori politici in uno sforzo unificato per ridurre lo spreco alimentare e combattere l’insicurezza alimentare”, ha dichiarato George Wright di FareShare. “Collaborazione e condivisione delle conoscenze sono fondamentali per creare soluzioni sostenibili e scalabili.”
Giancarlo Caldesi, intervenuto nel panel portando la prospettiva dei consumatori attraverso la sua esperienza di ristoratore (Caldesi), ha sottolineato che le culture culinarie e alimentari influenzano lo spreco e che è necessario condividere conoscenze e apprendere le migliori pratiche.
L’evento, organizzato con il supporto dell’Addetto Agrifood dell’Ambasciata, Gabriella Manfredi, e in collaborazione con Maurizio Fazzari dell’Accademia della Cucina Italiana, si è concentrato sull’aumentare la consapevolezza riguardo all’impatto ambientale, sociale ed economico dello spreco alimentare, nonché sul favorire il dialogo e la collaborazione transfrontaliera per esplorare soluzioni concrete a questa urgente problematica.