“L’Italia è un paese con un alto livello di capitale umano e capacità, dove è possibile fare impresa e costruire progetti per il presente e il futuro” così si è espresso Giulio Bonazzi, CEO di Aquafil, in conversazione con John Lloyd, prestigiosa firma del Financial Times, durante il terzo incontro della serie Triple I, tenutosi l’8 Luglio presso l’Ambasciata italiana a Londra.
La rassegna di conferenze dedicata agli “Italian Imaginative Innovators”, promossa dall’Ambasciatore Terracciano, ha già visto la partecipazione di importanti figure del mondo degli affari italiano – il CEO di Mediobanca Alberto Nagel e il Presidente di Seda Group Antonio D’Amato – con lo scopo di promuovere l’imprenditoria italiana davanti a una platea di operatori della City, giornalisti finanziari e investitori.
Aquafil è una società basata ad Arco (Trento), presente con sedici impianti in otto paesi. Nata negli anni ’60 come azienda familiare, oggi è uno dei principali attori dell’industria delle fibre, prodotte soprattutto a partire da materiale di scarto e di riciclo.
L’Ambasciatore Terracciano ha, nel suo saluto introduttivo, messo l’accento sul valore della sostenibilità ambientale – componente chiave del business model di Aquafil – e divenuta caratteristica ancora più centrale per il mondo produttivo a seguito della COP21 di Parigi del Dicembre 2015.
“Lo spirito imprenditoriale proprio di Aquafil e del suo amministratore delegato Giulio Bonazzi, fondato sulla perseveranza, la resilienza e la capacità di reinventarsi in caso di difficoltà è ciò di cui hanno bisogno, in questo momento complesso, l’Italia e l’Europa, specialmente dopo il voto del referendum del 23 Giugno in Gran Bretagna” ha concluso il capo della missione diplomatica italiana a Londra.
(L’Ambasciatore Terracciano introduce il pubblico al panel Triple I composto da Giulio Bonazzi e l’Opinionista John Lloyd)