Comunicato stampa
Paolo Scudieri e Angela Antetomaso sono stati protagonisti del nono appuntamento di “Triple I, Italian Immaginative Innovators”, serie di conversazioni tra giornalisti e imprenditori italiani organizzata mensilmente, dal maggio scorso, dall’Ambasciata d’Italia a Londra. Finalità degli incontri è quello di stimolare un dibattito aperto tra rappresentanti della business community italiana caratterizzati da particolari caratteristiche di visione e innovatività e specialisti dei temi economico finanziari provenienti dal mondo dei media.
L’Ambasciatore Terracciano nel suo intervento introduttivo ha sottolineato come la storia di Adler sia profondamente radicata in una regione spesso non sufficientemente associata all’eccellenza manifatturiera e all’innovazione come la Campania e di come essa fornisca un esempio eccellente di best practice nonché’ di ispirazione per quegli imprenditori che cercando di espandersi sui mercati internazionali.
L’Ing. Paolo Scudieri, Amministratore Delegato del gruppo Adler, ha illustrato a un pubblico partecipe e interessato le chiavi dell’affermazione del gruppo, che sotto la sua guida ha vissuto una fase di espansione soprattutto nel settore dell’automotive ed aerospaziale, contando oggi 63 stabilimenti in 22 Paesi, 13mila dipendenti ed un fatturato annuo di oltre 1,5 miliardi di euro nel 2016. La visione di Scudieri in materia di progresso ed etica del lavoro gli ha permesso di espandere le attività del gruppo costantemente a livello globale, rispondendo rapidamente alle istanze poste dai mercati, cogliendo in anticipo rispetto agli altri le opportunità emerse in un settore estremamente competitivo come quello dell’automotive.
Angela Antetomaso giornalista, esperta di economia e presentatrice televisiva per Class CNBC, ha stimolato la discussione sottolineando le peculiarità del modello Adler per un Paese – l’Italia – dove gli ostacoli posti talvolta da farraginosità normative o da limiti nell’accesso al credito rendono spesso più complicato il fare impresa e in cui le imprese a conduzione familiare talvolta faticano maggiormente ad affacciarsi con successo sul panorama internazionale.