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Presentato all’Istituto Italiano di Cultura a Londra il volume “Né Centauro né Chimera. Modesta proposta per un’Europa plurale” di Antonio Armellini e Gerardo Mombelli

La crisi dell’euro, l’arrivo in Europa di milioni di rifugiati e migranti, gli attacchi terroristici nel cuore delle città europee, infine la Brexit, i crescenti populismi e nazionalismi hanno messo a dura prova un’Europa che ora deve cambiare per stare al passo coi tempi. Antonio Armellini affronta queste tematiche in un volume che analizza la situazione politico-economica dell’Unione.

l’Ambasciatore Antonio Armellini, nel presentare il suo libro Ieri sera all’Istituto Italiano di Cultura, ha discusso delle sfide complesse che l’Unione europea deve affrontare, in conversazione con un panel di alto livello: John Lloyd, giornalista e contributing editor del Financial Times, Lucrezia Reichlin, docente di Economia presso la London Business School e direttrice delle ricerche presso il Centre for Economic Policy Research e Paola Subacchi, senior research fellow del Royal Institute of International Affairs (Chatham House) e professore a contratto all’Università di Bologna. Ha moderato l’incontro Angela Antetomaso, giornalista e presentatrice televisiva di Class CNBC.

Dopo un intervento in apertura da parte dell’Ambasciatore d’Italia a Londra, Pasquale Terracciano, che ha sottolineato la delicatezza di questa fase per il futuro dell’Europa, Armellini ha tratteggiato a grandi linee i punti principali del suo libro, evidenziando le sfide che l’Europa è chiamata ad affrontare: una perdurante crisi economica, la crisi del welfare-state tradizionale, una globalizzazione contrastata. Infatti, di allargamento in allargamento, ha proseguito Armellini, l’Unione ha assunto connotazioni diverse e spesso contraddittorie, tra quanti guardano a ipotesi federali e quanti invece a una integrazione limitata alla libera circolazione di beni e servizi.

In “Né Centauro né Chimera” Armellini, segnala che per recuperare una sua capacità di iniziativa, l’Europa deve riconoscersi plurale, formalizzando l’esistenza di due Europe: una più politica, tendenzialmente sovranazionale, e una intergovernativa circoscritta al mercato, entrambe libere di muoversi, evitando interferenze e sovrapposizioni. L’autore ha aggiunto che tale obiettivo richiederà un grande sforzo negoziale, ma che non c’è alternativa se si vuole davvero contribuire a ridurre l’attuale disordine mondiale, restituendo a una Unione rinnovata la voglia e l’ambizione di contare. Da tali considerazioni è emerso una conversazione tra i partecipanti al panel nella quale sono stati presi in esame le dinamiche e i molti fattori, storici, economici, sociali e culturali che hanno portato l’Europa all’attuale congiuntura.

Sull’autore: Antonio Armellini, diplomatico italiano, portavoce di Altiero Spinelli alla CEE e collaboratore di Aldo Moro alla Farnesina e a palazzo Chigi, ha prestato servizio a Londra, Varsavia, Bruxelles, Addis Abeba, Vienna, Helsinki. È stato inoltre Ambasciatore in Algeria, , Iraq, India e capo della Missione italiana all’OCSE a Parigi.

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