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Italy4Innovation: Coding for the Future

Coding for the Future: Bootstrapping software engineering & teaching for the younger generations

Il 14esimo appuntamento della serie Italy4Innovation, il ciclo di incontri per promuovere l’Italia nel Regno Unito, si è tenuto il 6 ottobre 2020 ed ha affrontato il tema del “coding”. Al centro della discussione, l’importanza che le scienze informatiche e le materie cosiddette STEM hanno per il futuro dei nostri sistemi economici. Aumentare le competenze dei giovani nel computer science è infatti diventata una priorità dei governi, del mondo economico, delle aziende e della società civile.

Una priorità, quella della formazione tecnologia, molto sentita in Italia, dove è stata appena lanciata la 42 Rome LUISS della Università Luiss di Roma, nuova scuola di coding gratuita, presentata, durante il seminario tenutosi ancora in versione digitale, da Riccardo Zacconi, già cofondatore di King (la società dietro la saga Candy Crash), e da Massimo Angelini dell’Ateneo romano.

Altro tema trattato durante l’evento è stato quello della diversità e della parità di genere nei settori tech, sottolineato dall’Ambasciatore d’Italia, Raffaele Trombetta, che nel suo intervento di saluto ha affermato che “l’uguaglianza di genere non è solo giusta, ma è anche intelligente”. Un aspetto, quest’ultimo, ricordato per altro da un altro componente del panel, Maria Grazia Vigliotti (docente dell’Imperial College e autrice di un fortunato volume sull’importanza del Blockchain per le aziende), che ha sottolineato come le aziende che hanno aumentato la propria componente femminile risultano ottenere rendimenti maggiori.

Quello dell’istruzione in discipline scientifiche e informatiche è un tema centrale anche nell’Unione Europea, enfatizzato nella circostanza dalla Responsabile per le politiche Digital della Delegazione UE nel Regno Unito, Beatrice Covassi, che ha fatto riferimento al fatto che circa il 20% delle risorse messe a disposizione dal programma Next Generation UE sarà investito nel digitale e nelle infrastrutture di rete.

Non sono mancati, in conclusione, dei riferimenti alle trasformazioni nel mondo del lavoro e nel rapporto uomo macchine. Si tratta di cambiamenti epocali, conseguenza della rivoluzione digitale, ma che proprio le tecnologie digitali possono aiutare ad affrontare con maggiore successo. L’aspettativa è che in tali sviluppi l’uomo rimanga al centro e alla guida dei processi, e non strumento al servizio delle macchine, come ricordato da Mattia Crespi dell’Institute for the Future di Palo Alto in California.

 

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