“Brexit è un processo che presenta due profili: da una parte le sfide di un graduale adattamento ad una situazione che è obiettivamente cambiata e continuerà ad evolvere, ma dall’altra anche il potenziale per costruire nuove opportunità, sia attraverso l’UE sia bilateralmente, sulle materie di non esclusiva competenza UE”.
Lo ha detto l’Ambasciatore Raffaele Trombetta alle oltre 650 imprese che hanno partecipato al seminario organizzato da SACE sulle novità introdotte dall’uscita del Regno Unito dall’UE. Il Seminario, parte della serie #RipartireSicuri, ha approfondito gli effetti della Brexit sullo scacchiere internazionale e le possibili strategie che le nostre imprese potranno adottare per ridurre al minimo gli impatti negativi ed adeguarsi al nuovo scenario introdotto dal Trattato di cooperazione e commercio firmato il 24 dicembre scorso.
“L’Accordo UE – UK ha scongiurato il rischio di dazi e tariffe, tuttavia non riproduce le condizioni del mercato unico e dell’unione doganale”, ha aggiunto Trombetta.
Dopo una significativa contrazione dell’export italiano nel Regno Unito registrata nel corso del 2020 (-14.5% a settembre 2020), si prevede una lenta ripresa a partire già da quest’anno, ma molto dipenderà dall’entrata a regime delle nuove regole e procedure anche in materia doganale, oltre che dall’evoluzione della curva pandemica.
Secondo l’Ambasciatore, “il Regno Unito e’ ora un paese terzo ma rappresenta ancora un mercato promettente, sia per consolidare i settori tradizionali, puntando sulla qualità del Made in Italy, sia per esplorare settori innovativi ad alto valore aggiunto. In entrambi i casi sarà essenziale rafforzare la propria presenza sui canali di vendita digitali, vista la propensione dei consumatori britannici verso l’e-commerce”.
L’Ambasciatore ha in particolare evidenziato che “la Green Industrial Strategy britannica offrirà molte opportunità alle aziende italiane del settore, così come la National Infrastructure Strategy, di prossima pubblicazione”.
Il mercato britannico rappresenta il 5° di destinazione per il nostro export e il 4° in Europa con settori di punta quali meccanica, agroalimentare, abbigliamento, farmaceutica.