Una lista completa dei visti per il Regno Unito è disponibile sul sito del governo britannico.
I contenuti pubblicati dall’Ambasciata d’Italia a Londra sul tema dei visti d’ingresso nel Regno Unito hanno una finalità esclusivamente informativa e non hanno valore legale.
L’Ambasciata d’Italia non può fornire assistenza sul rilascio dei visti d’ingresso per il Regno Unito che resta di esclusiva competenza delle autorità britanniche.
TURISTI
I cittadini italiani che intendono recarsi nel Regno Unito per turismo, visite a familiari e amici e altre limitate attività di breve termine previste dalla normativa britannica sono esentati dall’obbligo di visto (c.d. Standard Visitor Visa) per soggiorni di durata massima di 6 mesi. Per maggiori informazioni sulle attività ammesse dall’ordinamento britannico si rimanda al sito delle competenti Autorità britanniche.
In questa pagina, a cura della Commissione europea, sono disponibili maggiori informazioni sui documenti necessari per l’ingresso nel Regno Unito da parte dei cittadini UE.
Le competenti autorità di frontiera britanniche possono fare richiesta ai visitatori di fornire ulteriori informazioni circa la natura del viaggio e del soggiorno. A titolo di esempio, le autorità britanniche potranno dunque verificare, tra gli altri accertamenti, che:
- l’attività che si andrà a svolgere nel Paese sia ricompresa tra quelle ammesse e previste dalla normativa;
- vi sia l’intenzione di lasciare il Regno Unito al termine del soggiorno (ad es. potrà essere chiesto di esibire il biglietto di ritorno);
- che non vi sia l’intenzione di restare nel Paese per lunghi periodi (superiori ai sei mesi), né di fissarvi la propria dimora o residenza.
Il limite temporale previsto per il soggiorno è quello dei 6 mesi dall’arrivo nel Paese. Successivi e ripetuti ingressi potranno dar luogo a ulteriori controlli da parte delle competenti autorità britanniche.
Nel caso di mancato rispetto delle procedure d’ingresso e/o della normativa britannica, gli interessati si esporranno al rischio, tra gli altri, di non essere ammessi nel Regno Unito e di venire respinti alla frontiera.
ATTENZIONE – Il Governo britannico sta gradualmente introducendo l’ETA (Electronic Travel Authorisation) quale requisito di viaggio. L’ETA non è tecnicamente un visto, ma appunto una previa autorizzazione (elettronica) a viaggiare nel Regno Unito riservata agli stranieri esentati dall’obbligo di visto. L’autorizzazione ETA è richiesta per soggiorni di breve durata, ivi incluso il transito. Per maggiori informazioni sull’ETA (ivi inclusi i costi richiesti) si rimanda al sito delle competenti Autorità britanniche.
Al momento lo schema ETA non si applica ai cittadini UE. A partire dal 2 aprile 2025 – con la possibilità di fare domanda a partire dal 5 marzo 2025 – per i viaggi di breve durata (inclusi quelli di mero transito) nel Regno Unito sarà tuttavia obbligatorio, anche per i cittadini italiani, munirsi di ETA prima della partenza.
Per maggiori informazioni sulle tempistiche e sui Paesi ricompresi nello schema ETA si rimanda al sito delle competenti Autorità britanniche.
Sono ovviamente esentati dall’obbligo di ETA i cittadini stranieri residenti nel Regno Unito titolari di un valido permesso di soggiorno e, tra questi, i titolari di pre-settled status o settled status ai sensi dello EU Settlement Scheme.
DOMANDE FREQUENTI
Cosa è l’ETA (Electronic Travel Authorisation) e quando entrerà in vigore per i turisti italiani?
Il Governo britannico sta gradualmente introducendo l’ETA quale requisito di viaggio. L’ETA non è un visto, ma appunto una previa autorizzazione (elettronica) a viaggiare nel Regno Unito riservata agli stranieri esentati dall’obbligo di visto. L’autorizzazione ETA è richiesta per soggiorni di breve durata (non oltre i 6 mesi), ivi incluso il transito. Per maggiori informazioni sull’ETA (ivi inclusi i costi richiesti e le modalità per presentare domanda online) si rimanda al sito delle competenti Autorità britanniche. Al momento lo schema ETA non si applica ai cittadini UE. A partire dal 2 aprile 2025 – con la possibilità di fare domanda a partire dal 5 marzo 2025 – per i viaggi di breve durata (inclusi quelli di mero transito) nel Regno Unito sarà tuttavia obbligatorio, anche per i cittadini italiani, munirsi di ETA prima della partenza.
Per maggiori informazioni sulle tempistiche e sui Paesi ricompresi nello schema ETA si rimanda al sito delle competenti Autorità britanniche.
Occorre effettuare un’assicurazione sanitaria privata per giungere nel Regno Unito per turismo?
Se in possesso della tessera sanitaria UE (EHIC-European Health Insurance Card), i cittadini italiani che giungono nel Regno Unito come visitatori hanno diritto a ricevere trattamenti sanitari d’emergenza o non rinviabili.
Il mancato possesso della tessera sanitaria potrebbe comportare il pagamento diretto delle spese mediche sostenute dal Servizio Sanitario Nazionale britannico.
È in ogni caso raccomandata la sottoscrizione di un’assicurazione sanitaria privata valida per la durata della permanenza nel Regno Unito.
Per maggiori dettagli, si raccomanda di consultare il seguente link.
Posso entrare nel Regno Unito come turista e cercare un lavoro facendo richiesta di visto una volta arrivato?
No. Dal 1° gennaio 2021 non è possibile fare ingresso nel Regno Unito per lavoro se non si è prima ottenuto un visto lavorativo. È concessa la possibilità di effettuare colloqui di lavoro nel periodo di esenzione del visto e, in caso di esito positivo, occorrerà lasciare il Regno Unito per poi effettuare la richiesta di visto lavoro dall’Italia (o comunque dall’estero).
Posso guidare nel Regno Unito con la mia patente italiana?
Sì. I cittadini UE possono guidare ogni tipo di veicolo previsto dalla loro patente di guida europea.
Posso lavorare mentre frequento un corso di lingua inglese nel periodo di esenzione dei sei mesi?
No. È possibile seguire un corso di lingua inglese secondo le modalità previste. Tuttavia, l’ingresso nel Regno Unito come visitatore non consente di essere assunti o svolgere alcuna attività lavorativa